L’iniziativa è della dott.ssa Fernanda Werner che ha una formazione di eccellenza presso il CAM (Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti onlus) a cui si rivolgono uomini che agiscono in modo violento nelle loro relazioni affettive.
Il CAM è il primo centro in Italia ad aver scelto di contrastare la violenza domestica intervenendo sugli autori.
Il Centro è attivo dal 2009 e il numero degli uomini che vi si rivolgono è in crescita: 9 nel 2009, 84 nel 2013.
Sono numeri piccoli rispetto ai dati nazionali sulla violenza di genere, ma testimoniano pur sempre che una richiesta di aiuto può essere intercettata se esistono servizi specifici sul territorio.
Intervistata la dott.ssa Werner dichiara: “Intercettare gli uomini, far emergere il fenomeno della violenza dalla parte degli autori è già un primo passo importante. I risultati poi ottenuti con il lavoro di sostegno agli uomini nel loro cambiamento sono più che soddisfacenti. Penso che anche il tipo di lavoro, che è psico- educativo di gruppo, sia efficace e più di altri interventi sia in grado di ridurre il drop out, gli abbandoni del percorso; del resto i risultati delle esperienze straniere vanno in questa direzione.”
Il centro ambrosiano è tuttavia diverso dal CAM.
Il laboratorio di comunicazione milanese, infatti, è un posto nel quale l’uomo ha l’occasione di prendere consapevolezza del proprio agire mentre il CAM è un posto in cui il paziente, che ha già capito il proprio limite, vuole lavorare per superarlo.
E così lo definisce la dott.ssa Werner “Tengo a precisare che, rispetto alla mia proposta di laboratori di comunicazione, il lavoro del Cam rappresenta un passo ulteriore, che può porsi in un’ottica di continuum (ma non necessariamente): gli uomini che si rivolgono al Cam hanno, nella maggior parte, già preso consapevolezza di aver agito una qualche forma di violenza; volontariamente decidono di chiedere aiuto (la percentuale di uomini che arrivano al Cam su invio coatto è molto bassa). Poi certo tenderanno a giustificare il loro comportamento violento, a minimizzarlo, in parte anche a negarne la qualifica di violento, ma certamente è di comportamenti specifici violenti che si sta parlando. I laboratori di comunicazione mirano a collocarsi prima nel tempo, in una fase magari conflittuale ma non di violenza conclamata e anzi hanno proprio l’obiettivo di prevenirne il sorgere all’interno della coppia, di impedire che dei germi di violenza possano attraverso irrigidimenti e mancanza di comunicazione, mettere le loro radici e generare violenza vera e propria, fisica in primis, ma anche psicologica.”
Il CAM di Firenze è stato promotore di un coordinamento nazionale dando avvio sia alla creazione di sedi distaccate come Cremona, Ferrara, Roma e Sardegna Nord, sia di una rete nazionale di Centri che lavorano, anche con modelli differenti rispetto al CAM, con gli uomini autori di violenza.
D: dott.ssa Werner perché Lei ha pensato agli uomini per questo progetto?
R: ho pensato agli uomini perché sono un po’ sempre “i grandi assenti” quando si tratta di intervenire su relazioni affettive che non stanno funzionando. Assenti non nel senso che non c’entrano, che non fanno, ma nel senso che tendono a ritenere inutili, o poco “maschili” modalità, strumenti, interventi che invece possono essere risolutivi: parlarsi, chiedere aiuto a terzi se da soli non ce la si fa, investire del tempo per migliorare a comunicare. Soffrono, ma non sanno come e a chi chiedere aiuto. Tengono dentro e si chiudono oppure tengono dentro e poi esplodono in comportamenti aggressivi dei quali poco dopo spesso si pentono. Nella maggior parte dei casi, si sottraggono a un confronto perché hanno meno abilità comunicative, dialettiche rispetto alla donna quindi temono di essere sovrastati su quel terreno e temono, sentendosi in difficoltà, di reagire male, impulsivamente, di peggiorare insomma le cose. Il risultato è che manca il confronto e dunque la possibilità, dentro a quel confronto, di rendersi conto delle conseguenze di certi atteggiamenti e comportamenti e di assumersene la responsabilità. Primo passo invece per migliorarsi.”.
Questa iniziativa è importante e sono convinta che debba trovare uno sviluppo capillare sul territorio dove c’è estremo bisogno di punti di riferimento sia per gli operatori, sia per noi avvocati, sia direttamente per i cittadini.
Per ora questi sono i recapiti milanesi: MiMedi Dott.ssa Fernanda Werner Via della Guastalla,15 – 20122 Milano Tel. +39 02 45474811 Cell. +39 331 3073651 fernandawerner@mimedi.it http://www.mimedi.it.
Speriamo che sia solo la prima di una lunga serie di iniziative analoghe. La violenza endo familiare/relazionale non è più tollerabile e dove manca il deterrente normativo deve intervenire la spinta privata.
Sarà un lento ma inesorabile successo.